Antonella La Morgia

Laurea in Giurisprudenza e Master in Comunicazione cultura. Consulente marketing, ha scelto la scrittura come ambito di attività che cura da anni per il settore profit e non profit . Socia e relatore dell'Associazione Sulle regole, si occupa di temi di legalità, giustizia, diritti. E' membro del Direttivo di Voci di dentro e vicedirettore della Rivista Voci di dentro. Conduce laboratori di scrittura in carcere.
Primo-piano
Di sicuro c’è che in carcere si muore. È quello che dobbiamo constatare dopo l’ennesimo suicidio. E siamo a doverne contare 58. Nelle ultime settimane non si fa in tempo a scrivere, che il numero delle persone detenute che...
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Approfondimenti
A morire doveva essere uno qualsiasi, uno del clan degli Strisciuglio, per vendicare la morte di un membro della famiglia rivale, quella del boss Capriati. Bari: anno 2001. Le famiglie mafiose si sono impossessate da anni di pezzi e quartieri della...
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News
Fuori il mare. Ma dentro il carcere cosa c’è? Il mare della violenza bagna la cronaca degli abusi, psicologici, verbali e soprattutto fisici, finanche sessuali, e dei pestaggi, tutti da accertare nella fondatezza delle ipotesi di...
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Approfondimenti
Chi è del mestiere sa che cosa s’intende per giornalismo coraggioso. È quello che non lascia dubbi al lettore, anzi li toglie. Quello che fa luce dove c’è il buio, scava dentro l’opacità delle notizie,...
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News
Pisa come Genova nel 2001. E per fortuna – ci sarebbe da dire - un po’ meno di Genova. Commentando quanto accaduto lo scorso venerdì 23 febbraio durante le manifestazioni pro Palestina nel cuore della città toscana, il richiamo ai pestaggi operati dalla polizia nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto in quel tragico Summit del G8, in cui morì anche Carlo Giuliani, è venuto a molti naturale. Giovanissimi, perlopiù minorenni, a Pisa sono stati oggetto di un uso sicuramente spropositato della forza, inseguiti (i video mostrano una vera...
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News
Chi è del mestiere sa che cosa s’intende per giornalismo coraggioso. È quello che non lascia dubbi al lettore, anzi li toglie. Quello che fa luce dove c’è il buio, scava dentro l’opacità delle notizie, mette la lente dove tutto è avvolto nelle nebbie di un pensiero monocorde che ha sempre i suoi portavoce replicanti. È il giornalismo del fronte e delle frontiere, del terreno minato che va attraversato comunque. Delle parole affilate come sciabole perché ci chiama a sollevarci dalle nostre comode sedie, a riaccendere le fiamme...
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News
È forse un nuovo sistema penale, via via emanato a pezzi, quello che viene fuori dopo l’ultimo pacchetto sicurezza del Governo. Una produzione penale spinta che preme l’acceleratore di un motore alla massima potenza, reprime nuove condotte e aumenta le pene di altre fattispecie esistenti, in nome di una promessa (solo una promessa propagandistica, però, non una garanzia) di maggiore sicurezza. Dopo le misure contro i rave party illegali, il reato universale di gestazione per altri, l’omicidio nautico, si toccano adesso nuovi ambiti. Ecco aprire nuovi spazi...
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Approfondimenti
Puoi essere preso a calci e botte. Avere lesioni e traumi che ti portano alla morte, mentre dovresti essere assistito e curato proprio in quanto è lo Stato a prenderti in carico, anche quando tutto questo avviene perché sei in carcere. Eppure diranno, come hanno detto di Stefano Cucchi, che sei morto per arresto cardiaco. E ci vogliono una sorella coraggiosa e anni di processi per stabilire che la tua morte è stata conseguenza di quelle botte. Puoi rifiutare il cibo, perché in carcere lo sciopero della fame è l’unica forma di protesta non violenta...
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Approfondimenti
di ANTONELLA LA MORGIA  La fuga di sette ragazzi dal carcere minorile Beccaria non andrebbe letta come la conseguenza di cosa mancava- e avrebbe dovuto esserci - al penitenziario in cui erano reclusi. Cioè, l’assenza di punti vulnerabili di cui è stato facile approfittare: le impalcature e le protezioni di un cantiere nell’edificio i cui lavori non erano terminati. O la scarsa sorveglianza degli agenti per un organico insufficiente.   D’accordo. Mettiamo più personale di polizia a guardarli come cani e pastori un gregge. Oggi solo...
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