Continua la strage nei luoghi di lavoro: 120 morti “ufficiali” nei primi due mesi del 2024
Le scarne cronache riferiscono di un ennesimo evento mortale sul lavoro questa volta a Brindisi; il fattore di rischio non è di quelli “difficili”, è, in teoria, la forza di gravità che fa cadere qualunque peso, incluso il corpo umano, dall’alto verso il basso; parrebbe incredibile morire per caduta dall’alto in un momento storico in cui si parla (e si mettono in pratica) nuove tecnologie dalla cosiddetta intelligenza artificiale, alla robotica, ai droni, agli esoscheletri, alle nanoparticelle; quel che è chiaro, purtroppo, è che i padroni usano e useranno tutte le nuove tecnologie non per la salute e la sicurezza dei lavoratori ma per incrementare i loro profitti e magari, per “liberarsi” dai lavoratori e dal loro costo piuttosto che per preservarne la salute e la vita .
Le cronache riferiscono dell’intervento del servizio di vigilanza della ASL, ma siamo sempre all’intervento del “giorno dopo”; occorre invece come è ovvio arrivare il “giorno prima; ma non sarà possibile arrivare il giorno prima con le inadeguate e a volte grottesche misure proposte dal governo attualmente in carica: il semplice (almeno annunciato) aumento numerico delle ispezioni e, addirittura, la “patente a punti”: un sistema nel quale la morte di un operaio costa una penale di venti punti e si possono recuperare i punti persi con corsi di formazione!
Il governo attualmente in carica con i suoi rappresentanti (Nordio) si è pronunciato con argomentazioni prive di fondamento contro la introduzione del reato di omicidio sul lavoro; le “motivazioni” sono risibili e sbagliate ma non ci potevamo aspettare qualcosa di diverso da “questo governo”: gli interventi ispettivi vanno non solo aumentati numericamente, vanno soprattutto mirati e migliorati dal punto di vista qualitativo; migliorati vuol dire che ogni intervento deve essere preceduto e concluso con la partecipazione attiva del “gruppo operaio omogeneo”.
Infatti, la crescita del potere e della partecipazione dei lavoratori costituiscono l’unico vero freno e antidoto che può fermare la strage in atto in Italia e in tutto il pianeta.
Stiamo riattivando la pratica dei gruppi operai omogenei (mai formalmente abrogata, anzi sostenuta da norme regionali anche se per certo versi finite nel dimenticatoio, come la legge regionale 33/1979, ancora in vigore !); abbiamo iniziato dalla logistica e dal comparto carni (ma sono in programma assemblee in altri comparti); questo è stato possibile grazie alla convergenza su questa prassi di settori del sindacalismo di base (a cominciare da Si.Cobas) ma è prassi che si può e di deve estendere ovunque.
Chiediamoci infatti cosa sarebbe successo se, prima delle stragi Tyssenkrupp, Modugno fuochi artificiali, Brandizzo ferrovie, Casalbordino esplodenti, Firenze cantiere Esselunga, si fossero tenute assemblee di gruppo omogeneo con la partecipazione dei servizi ispettivi territoriali: certamente le stragi non sarebbero accadute!
Piangiamo questa ennesima morte operaia di Brindisi con la consapevolezza che non un sistema di patente a punti con i lavoratori “vigilati passivi”, ma solo una crescita del potere e della partecipazione attiva dei lavoratori potrà fermare la strage.
Per “arrivare il giorno prima” facciamo appello a tutte persone di buona volontà a partecipare ai programmi di lavoro della Rete Nazionale Lavoro Sicuro:
• Avviare il progetto della “Radio Lavoro Sicuro” per la raccolta in tempo reale di segnalazioni e denunce
• Avviare un gruppo di auto-aiuto nazionale con partecipazione da remoto
• Prossime scadenze: seminario a Bertinoro (Forlì-Cesena) 13 marzo 2024 anniversario della strage della Mecnavi di Ravenna
• 21 marzo Bologna: seminario in ricordo di Reuf Islami operaio immigrato ucciso sul lavoro dalla “catena dei subappalti)
• Continua la mobilitazione nazionale con la partecipazione alle sedute del processo per l’omicidio sul lavoro di Mattia Battistetti (Treviso) con un incontro programmato a Vicenza il 15 marzo 2024
Ai familiari e compagni del lavoratore deceduto a Brindisi la nostra vicinanza e solidarietà.
Elaboriamo il lutto trasformando la rabbia in energia e speranza per il futuro.
Vito Totire, portavoce Rete Nazionale Lavoro Sicuro