Morti sul lavoro, l'Inail ne dimentica 110

06 May 2025 Carlo Soricelli Carlo Soricelli, "Non morire amico mio", opera del 1981

Sono uscite le denunce a INAIL dei morti sul lavoro nei primi tre mesi del 2025. Li ho comparati con i morti dell'Osservatorio registrati nei primi tre mesi del 2025. Resuscitati come Lazzaro già ben 110 lavoratori morti sul lavoro, ma occorre dirlo anche ai familiari delle vittime.
INAIL ha diffuso 205 morti sul lavoro comprensivi di itinere nei primi 3 mesi del 2025, se togliamo i 59 morti in itinere si contano 146 morti, tra quelli morti che loro classificano in "occasione di lavoro" e che l'Osservatorio regista come morti sui luoghi di lavoro. L'Osservatorio al 31 marzo ne ha registrati in tabelle excel sui Luoghi di lavoro (escluso Itinere) 256, che sono il 43% in più rispetto alle loro denunce.

E' la solita manfrina,ma che quest'anno supera addirittura il 40% dei morti in più. Che dire? 110 lavoratori morti sui luoghi di lavoro registrati dall'Osservatorio sono resuscitati: del resto anche Lazzaro venne resuscitato: si vede che INAIL ha diversi poteri in più visto che ne ha resuscitati ben 110 in questi primi 3 mesi del 2025, ma sono miracoli che si ripetono da ben 18 anni. Già migliaia e migliaia i resuscitati: ma occorre farlo sapere alle famiglie di questi morti sul lavoro che non lo sanno che i loro parenti vivono ancora.

In questa mattina del 6 maggio siamo a 456 morti comprensivi di itinere, di questi 336 sui luoghi di lavoro.

Rivolgo un appello a chi lavora di recarsi a votare i referendum che possono dare un contributo determinante anche sul piano della Sicurezza: chi si rifiuta di svolgere un lavoro pericoloso può essere licenziato e cacciato con un pugno di euro?