Voci di dentro in piazza per il 25 aprile

25 Apr 2024 Francesco Lo Piccolo

Oggi Voci di dentro è in tutte le piazze d’Italia. Lo è oggi, come negli anni passati, come in tutti i 25 aprile, per celebrare il 25 aprile del 1945: il giorno della Liberazione, la fine del nazismo e del fascismo, la fine di una dittatura in cui assassinare persone è stato metodo e pratica sistematica, e che ha soppresso diritti e libertà. 25 aprile, una data simbolo che coincide con la proclamazione dell’insurrezione partigiana nelle maggiori città dell’Alta Italia da parte del CLNAI (il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia).
Una data che oggi, come ormai da troppo tempo, per opera di revisioni e manipolazioni, si vuole sminuire, trasformare e negare. Soprattutto per offuscare la forza di un popolo, in armi o a mani nude, libero e non comandato da nessuno, che ha fatto la Resistenza: uomini e donne, contadini, operai, insegnanti, preti, impiegati, ragazzi e ragazze. Non eroi, non patrioti, non militaristi o nazionalisti, ma pacifisti che insieme dopo anni di sofferenze e sacrifici hanno messo le basi per la costruzione di una Italia che ripudia la guerra e che è paladina di pace, di diritti, giustizia e uguaglianza.
Diritti e giustizia finiti in un testo memorabile che è la nostra Costituzione, scritta da uomini e donne che avevano fatto la lotta partigiana, che erano stati in carcere, che hanno messo nero su bianco all’articolo 3 che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E che all’articolo 27 hanno scritto “la responsabilità penale è personale, l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Per questo oggi Voci di dentro è in piazza. Contro ogni segno del fascismo: xenofobia, giustizialismo, securitarismo, autoritarismo. E proprio perché siamo un’associazione di volontariato che opera nelle carceri per cercare di portare un cambiamento in una istituzione che inganna nella convinzione che richiudendo dentro si possa uscire migliori, oggi uniamo questa giornata del 25 aprile alla nostra azione contro la deriva populista che usa il sistema penale per punire categorie di persone (poveri, stranieri, dipendenti da sostanze), contro la carcerazione preventiva, il fine pena mai, i Cpr, le carceri in Albania per stranieri, i reati di opinione, l’uso del potere giudiziario “off limits”, l’inasprimento delle pene, le centinaia di suicidi che avvengono in carceri diventati luoghi di concentramento, selezione ed esclusione secondo una logica da diritto penale del nemico.
In piazza il 25 aprile per una società più giusta, contro la militarizzazione dell’Europa, l’aumento delle spese militari e i tagli alla sanità e alla scuola. Contro il silenzio sulle stragi compiute contro la popolazione palestinese.
Contro il fascismo perché è fascista quella società dove ci sono meno diritti e meno democrazia, dove il dissenso non ha più diritto, dove la stampa diventa stampa di regime.
Perché è fascista voler far dimenticare da dove nasce la nostra Repubblica.

                                                                                                         (Foto di Antonella La Morgia)